La digital transformation, protagonista della IV Rivoluzione Industriale, sta prendendo piede in tutti i settori industriali, manufatturieri. Tra i settori protagonisti di questo importante cambiamento vi è il settore immobiliare.
Quel che prima poteva essere definito REAL ESTATE o immobiliare, oggi possiamo certamente definirlo , dato il forte contributo del digitale , DIGITAL ESTATE, accompagnato dall’enorme contributo dei BIG DATA.

Il nostro mondo è ormai profondamente dipendente dalla tecnologia – dice in una nota Enzo Albanese, Ceo di Sigest – ed è evidente che temerla ed evitare di utilizzarla in campo professionale abbia il solo risultato di creare un gap fra la propria attività e le altre che può rivelarsi fatale. Ciò che dobbiamo fare è quindi cercare di sfruttare al meglio il digitale negli aspetti più tecnici, quelli in cui le macchine sono imbattibili, trasformandole in uno strumento a disposizione per migliorare la qualità del nostro lavoro. La rivoluzione dell’industria 4.0 ha già mostrato le straordinarie potenzialità dell’introduzione della tecnologia nella produzione di beni e ritengo che la sfida dei prossimi anni sia quella di evolvere verso i servizi 4.0. È sulla base di queste riflessioni che nasce l’Osservatorio permanente sulle proptech, per individuare soluzioni che innovino l’ambito dei servizi immobiliari, senza dimenticare che qualità come intuizione, capacità di elaborare strategie, creatività e flessibilità sono così profondamente umane che neppure il dominio tecnologico riuscirà a sostituirle“.

Come interviene la trasformazione digitale nell’immobiliare?

La Digital transformation sta intervenendo nel settore dell’immobiliare e dell’edilizia grazie all’introduzione del “Digital Twin”, ovvero un “gemello digitale” , l’equivalente esatto di elementi fisici, processi, luoghi , oggetti, elementi, sistemi, fondamentali nella manutenzione predittiva e utili per cambiare radicalmente il paradigma della progettazione, della vendita e della produzione. Legati al Digital Twin vi sono sistemi IoT(Internet of Things), che permettono un continuo collegamento con tutti i sistemi industriali, grazie ad una connessione completa degli stessi.
La filiera immobiliare sta per essere rivoluzionata con la nascita delle “PropTech” (Property più Technology), tra le quali ritroviamo startup di crowdfunding immobiliare, soprannominato come il nuovo “Fintech”.
James Dearsley, importante figura nel mondo delle PropTech inglesi, e il professor Andrew Baum, dell’Università di Oxford, hanno elaborato una definizione: “Il proptech è una piccola parte della più ampia trasformazione digitale del settore immobiliare. Descrive un cambio di mentalità nell’industria del real estate e dei suoi utenti che riguarda l’innovazione tecnologica nell’assemblaggio dei dati, nelle transazioni e nel design di edifici e città”.
Con l’innovazione e la digitalizzazione , garantita dalla nascita di PropTech( nuove aziende e start up nel settore immobiliare), si è generato, un meccanismo di ricerca ed accumulo di dati, facilitatori del lavoro del property manager e garanzia di un approccio sempre più human centric e esperienziale per lo stesso e per la clientela, trasposizione inoltre della nascita di smart building , di cui si ha una percezione ed una conoscenza digitale completa.

Tra le tecnologie abilitanti più utilizzate nel settore, troviamo i BIM(Building Information Modelling) che racchiudono tutte le informazioni specifiche di un immobile o di un edificio.
Il BIM è definito dal NIBS (National Institutes of Building Science) come la “rappresentazione digitale di caratteristiche fisiche e funzionali di un oggetto”, cioè quello strumento tecnologico che porta alla realizzazione di un digital twin dell’edificio costruito.
L’implementazione di tecnologie come il BIM crea difficoltà per studi tecnici di piccole dimensioni, dati gli elevati costi e l’elevata formazione per l’acquisizione di competenze da somministrare al personale, ma son in fase di strutturazione e di implementazione per grandi imprese che dallo stesso stanno vedendo garantiti ottimi risultati e vantaggi in termini di efficacia ed efficienza.

Questa rivoluzione disruptive è quindi una opportunità o una minaccia per il settore immobiliare?

“Il successo è sempre più legato strettamente all’innovazione, anche quella digitale, in un settore come quello del mercato immobiliare, tradizionalmente poco incline al cambiamento”, dice Marco Daviddi, partner EY Real Estate per l’Italia, all’interno di un report in cui vi è stata una analisi del mercato residenziale dal 1958 ad oggi. La paura delle aziende tradizionali è tanta e non è facile andare incontro all’innovazione, saperla gestire. Come tale se non sei capace di incontrarla, ti stravolge ed annienta. Il mondo ha subito negli ultimi anni dei cambiamenti incredibili, gli ultimi 10 son stati più rivoluzionari dei 100 precedenti, creando disagi ma aprendo allo stesso tempo enormi opportunità. Il cambiamento lo stiamo vivendo e bisogna prepararsi coscientemente a subirlo con l’utilizzo di corrette tecnologie abilitanti, strumenti di digital transformation imprescindibili.
Il settore immobiliare è al centro della IV Rivoluzione Industriale ed è pronto ad essere completamente trasformato.

Dott.ssa Barile Domenica
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